Positano, sigilli a ristorante per abusi edilizi e cambio destinazione d’uso

A Positano, i Carabinieri della Compagnia di Amalfi hanno eseguito un sequestro preventivo dell’area esterna di un ristorante per presunti abusi edilizi e violazioni paesaggistiche. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, riguarda opere realizzate senza titoli abilitativi e un cambio di destinazione d’uso da agricolo a commerciale, con conseguente impatto ambientale in una zona vincolata.

L’operazione rientra in un più ampio controllo del territorio della Costiera Amalfitana, dove le autorità hanno intensificato le verifiche sugli immobili commerciali per contrastare l’abusivismo edilizio e tutelare un paesaggio riconosciuto patrimonio dell’umanità.

Il sequestro dell’area esterna del ristorante

Nella mattinata del 17 ottobre 2025, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo disposto dalla Procura di Salerno. Il provvedimento ha riguardato specificamente l’area esterna dell’immobile adibito a ristorante, dove sono state realizzate opere e strutture in assenza delle necessarie autorizzazioni.

Le opere realizzate senza autorizzazioni

Il sopralluogo condotto dalla polizia giudiziaria ha permesso di rilevare una serie di interventi edilizi non autorizzati. Tra questi figurano modifiche strutturali, ampliamenti e installazioni che hanno alterato la configurazione originaria dell’area. Le opere sono state eseguite senza i titoli abilitativi edilizi richiesti dalla normativa vigente e, soprattutto, in mancanza dei nulla osta paesaggistici indispensabili per un territorio soggetto a vincoli di tutela.

La gravità della situazione è stata aggravata dal fatto che tali interventi hanno comportato una trasformazione sostanziale dello spazio esterno, modificando l’aspetto estetico e funzionale dell’area in un contesto paesaggistico di pregio. Gli investigatori hanno documentato ogni irregolarità attraverso rilievi fotografici e planimetrici, raccogliendo prove che hanno supportato la richiesta di sequestro.

Il ruolo dei Carabinieri di Amalfi

I Carabinieri della Compagnia di Amalfi hanno svolto un’attività investigativa meticolosa, avviata già nel 2024 con verifiche preliminari sul territorio. L’indagine ha richiesto accertamenti tecnici approfonditi, confronti con la documentazione urbanistica depositata presso gli uffici comunali e verifiche sulla conformità delle opere alla normativa edilizia e paesaggistica.

Gli inquirenti hanno lavorato in stretta collaborazione con tecnici specializzati e con gli uffici della Soprintendenza, al fine di quantificare l’entità delle violazioni e valutare l’impatto delle opere sul territorio. Il risultato dell’indagine ha portato alla formulazione di contestazioni specifiche che hanno convinto il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre il sequestro.

Abusi edilizi a Positano e violazioni paesaggistiche

Il caso rappresenta l’ennesimo episodio di irregolarità edilizie in un territorio che richiede la massima attenzione nella tutela del paesaggio. Positano, come l’intera Costiera Amalfitana, è sottoposta a numerosi vincoli paesaggistici che impongono restrizioni severe su qualsiasi intervento edilizio.

Mancanza di titoli abilitativi

Le opere sequestrate sono state realizzate in totale assenza dei permessi di costruire o delle autorizzazioni previste dal Testo Unico dell’Edilizia. Questa mancanza costituisce una violazione grave della normativa urbanistica, che prevede sanzioni amministrative e penali per chi costruisce senza titolo.

In particolare, le opere hanno riguardato interventi che richiedevano quantomeno una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o, più probabilmente, un permesso di costruire vero e proprio. L’assenza di questi documenti configura il reato di costruzione abusiva, sanzionato dal codice penale con pene che possono arrivare fino alla reclusione.

Vincoli paesaggistici violati

Oltre alla mancanza di titoli edilizi, il caso presenta anche violazioni delle autorizzazioni paesaggistiche. Positano è infatti inserita in un’area soggetta a tutela del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che richiede il preventivo nulla osta della Soprintendenza per qualsiasi intervento che modifichi l’aspetto esteriore degli edifici o del territorio.

Le opere realizzate hanno alterato il profilo paesaggistico dell’area, compromettendo l’armonia visiva di un contesto riconosciuto a livello internazionale. La Costiera Amalfitana è infatti iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1997, e ogni trasformazione deve essere attentamente valutata per preservare il valore culturale e ambientale del territorio.

Il cambio di destinazione d’uso da agricolo a commerciale

Un aspetto particolarmente grave emerso dall’indagine riguarda la trasformazione della destinazione d’uso del terreno. L’area oggetto del sequestro era originariamente classificata come fondo agricolo, ma è stata di fatto convertita in spazio commerciale per l’attività di ristorazione.

Impatto ambientale e urbanistico

Il cambio di destinazione d’uso ha generato un impatto ambientale significativo, alterando l’equilibrio territoriale della zona. La trasformazione da terreno agricolo a superficie commerciale comporta infatti un aumento del carico antropico, con maggiore presenza di persone, veicoli e infrastrutture di servizio.

Questo tipo di modifica richiede procedure complesse che includono la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e, in alcuni casi, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Nel caso specifico, tali procedure non sono state attivate, configurando una doppia violazione: da un lato urbanistica, dall’altro ambientale.

Aggravamento del carico urbanistico

La Procura di Salerno ha evidenziato come il cambio di destinazione abbia comportato un apprezzabile aggravamento del carico urbanistico in un’area già caratterizzata da alta densità di insediamenti civili e commerciali. Questo significa che la zona risultava già saturata dal punto di vista edilizio, e l’aggiunta di nuove superfici commerciali ha peggiorato una situazione già critica.

Il carico urbanistico si misura attraverso parametri come il rapporto di copertura, l’indice di fabbricabilità, il volume edificato e i posti auto necessari. L’incremento di questi valori in assenza di pianificazione genera problemi di viabilità, parcheggio, smaltimento rifiuti e approvvigionamento idrico, tutti elementi che incidono negativamente sulla qualità della vita e sulla sostenibilità del territorio.

Le indagini della Procura di Salerno

L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, che ha seguito l’intera fase investigativa fornendo direttive agli inquirenti e valutando gli elementi probatori raccolti.

Il decreto del GIP

Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Salerno ha ritenuto sussistenti i presupposti per disporre il sequestro preventivo dell’area. Il provvedimento cautelare si fonda sulla necessità di impedire che le violazioni possano aggravarsi ulteriormente e di preservare le prove del reato.

Il sequestro preventivo, disciplinato dall’articolo 321 del codice di procedura penale, può essere disposto quando sussiste il pericolo di aggravamento o protrazione delle conseguenze del reato. Nel caso specifico, il GIP ha ritenuto che lasciare l’area nella disponibilità dei titolari avrebbe potuto comportare ulteriori modifiche o la compromissione delle prove.

Documentazione tecnica acquisita

Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno acquisito tutta la documentazione tecnica e amministrativa relativa all’immobile. Sono stati esaminati i progetti depositati, le autorizzazioni eventualmente richieste, le pratiche edilizie pregresse e le planimetrie catastali, confrontandole con lo stato di fatto rilevato durante i sopralluoghi.

Questa analisi documentale ha permesso di ricostruire la cronologia degli interventi e di individuare con precisione quali opere fossero state realizzate abusivamente. Gli atti raccolti saranno ora utilizzati nel procedimento penale per contestare le responsabilità dei soggetti coinvolti.

Un fenomeno diffuso sulla Costiera Amalfitana

Il sequestro del ristorante di Positano non rappresenta un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di irregolarità edilizie che interessano l’intera Costiera Amalfitana.

Altri casi recenti di sequestri

Solo poche settimane prima, il 30 settembre 2025, i Carabinieri della Compagnia di Amalfi avevano eseguito un altro importante sequestro a Positano, riguardante parte di un albergo di lusso. In quel caso erano stati accertati la realizzazione abusiva di nuovi ambienti comuni (bar, spa, area fitness e ristorazione), l’ampliamento volumetrico di 21 camere e l’occupazione di circa 530 metri quadri di area demaniale lungo la spiaggia.

Anche in quella circostanza le accuse riguardavano abusi edilizi, mancanza di titoli abilitativi, violazioni paesaggistiche e aggravamento del carico urbanistico. La ripetizione di episodi simili evidenzia come il problema dell’abusivismo edilizio sia diffuso e richieda un’azione di contrasto costante e incisiva.

La tutela del territorio

La Costiera Amalfitana rappresenta uno dei paesaggi più celebri al mondo, caratterizzato da borghi arroccati sul mare, terrazzamenti coltivati, architettura tradizionale e panorami mozzafiato. Questo patrimonio richiede una tutela rigorosa, che bilanci le esigenze economiche del turismo con la preservazione dei valori ambientali e culturali.

Le autorità competenti stanno intensificando i controlli per contrastare fenomeni di speculazione edilizia e garantire che ogni intervento sul territorio avvenga nel rispetto delle norme. La prevenzione e la repressione degli abusi costituiscono strumenti essenziali per tramandare alle generazioni future un paesaggio integro e autentico, evitando la cementificazione selvaggia che ha già compromesso altre aree costiere italiane.

L’operazione condotta a Positano rappresenta quindi un segnale importante della volontà delle istituzioni di far rispettare la legalità urbanistica e ambientale, anche quando le violazioni riguardano attività commerciali consolidate. Solo attraverso un’azione di controllo costante sarà possibile preservare l’unicità di questo territorio e garantire uno sviluppo sostenibile che rispetti le caratteristiche naturali e storiche della Costiera Amalfitana.

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